Cerca in Lettere agli Amanti

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venerdì 30 settembre 2011

Titta

Dopo il primo gemito, Claudio aveva già capito come sarebbe andata a finire. Del resto, non aveva mai creduto che la loro storia sarebbe potuta durare più di tanto. Troppo bella, Titta, troppo giovane, troppo irrequieta. Avida, di vita, per carità, non di altro, ma insaziabile.
Claudio non ascoltava più, guardava quei grandi occhi neri pregarlo di lasciarla andare, di non obbligarla a rimanere con lui contro la sua volontà. Un velo di lacrime annebbiava gli occhi dell'uomo. Non devo piangere, si diceva, non davanti a lei. Ci sarà tempo per gridare e soffrire, da solo, non appena sarà uscita.
Aveva sperato che sarebbero rimasti insieme per tutta la vita, ma aveva sempre saputo di essere soltanto un'interludio, di essere temporaneo, contingente.

giovedì 29 settembre 2011

Di questo non si parla

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Siamo in un paese dell'Argentina nella prima metà del Novecento. Luisita è una piacente vedova sui 40 anni. Gestisce un albergo e la sua attività le consente una vita agiata e senza difficoltà.
Ha una figlia di vent'anni, Rosa, colta, sensibile e molto intelligente, che però ha un solo insormontabile problema: è una nana.

mercoledì 28 settembre 2011

Il giorno in cui rinasci una volta l'anno

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

"28 anni fa sono nato per la prima volta, poi altre 27. Vorrà pur dire qualcosa.

Più di un quarto di secolo, proprio poco non è. Ma un dubbio ogni anno mi assale cuore e mente: “Il tempo che ho trascorso finora è stato di qualità?”

E’ cosa ben nota che tra Quantità e Qualità non esiste affatto una correlazione perfetta, anzi.
L’amore nella ricerca del perfezionamento è una costante che dovrebbe esistere e persistere nei nostri giorni.
Osservarsi, ascoltarsi e consigliarsi è un momento vitale della nostra esistenza. Riflettere su ciò che rappresentiamo per noi stessi, per le persone ci amano e che noi amiamo.

martedì 27 settembre 2011

Punty, in memoria di

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Un pomeriggio qualunque a due giorni dal mio matrimonio.
Non sono stati programmati grandi festeggiamenti. Una sala, forse una chiesa sconsacrata, che ho visto solo da fuori, e un ricevimento intimo a casa di amici che hanno un bel giardino. I preparativi li abbiamo adeguati al resto, sono stati senza pretese. In questi ultimissimi giorni vado avanti e indietro per paura che mi sfugga qualcosa. Oggi mia sorella mi accompagna, entra in farmacia e allora penso che anch’io devo comprare una cosa, anche se finora ho fatto finta di niente. Sono passati tre mesi e tre cicli regolari dopo quel giorno.

lunedì 26 settembre 2011

Sfilare

Da questo blog spero che s'intuisca la stima che nutriamo per il genere femminile. A rafforzare questa nostra stima è giunta la notizia che nel reparto oncologico dell'ospedale municipale di San Paolo del Brasile è stata organizzata una sfilata di pazienti.
Tutti noi, direttamente o indirettamente, sappiamo quale tragedia sia il cancro, per i malati, in primis, e per tutti coloro che condividono la loro sofferenza, come parenti, amici, operatori ospedalieri, eccetera.
Le donne, con questo gesto di ribellione alla morte, di consapevole allegria contro la fine in agguato nell'ombra, si confermano, se mai ce ne fosse bisogno, molto più vicine, per chissà quanti e quali motivi, alla verità dell'esistenza umana, alla cura di sé stesse e degli altri come entità umane preziose e uniche, fino all'ultimo istante della loro presenza terrena.
Per onorarle, pubblichiamo due foto, invece dell'unica canonica che usiamo normalmente.

Anche le donne muoiono, ma c'insegnano sempre qualcosa a cui non avevamo pensato.

domenica 25 settembre 2011

Ciao amore

Vivo una condizione piuttosto bizzarra, in questi mesi. La mia amata nipote Sofia si è trasferita a Londra, e negli stessi giorni si è trasferita lì anche la mia figlia artistica, che definisco così per sminuire pudicamente l'enorme affetto paterno che ho nei suoi confronti.
Sono sicuramente, a parte Lucia, mia figlia, le giovani donne il cui destino mi sta più a cuore. Che entrambe vivano nella stessa città, la cui letteratura, teatrale e non, mi ha formato, mi sconcerta.

sabato 24 settembre 2011

Di palo in frasca

Perché si dice "saltando di palo in frasca" invece di dire "cambiando bruscamente argomento"?
L'ho capito giorni fa, chiacchierando con una conoscente all'angolo di un bar dove avevo appena finito di consumare l'ennesimo caffè mattutino.
Stavamo parlando, mi sembra, di quale scuola scegliere per le nostre irrequiete ma talentuose figlie, onde non inserirle in un gruppo in cui potrebbero poi sentirsi spaesate e nello stesso tempo tentando di correggere, tramite le buone compagnie, alcune superficialità e storture che ci era parso d'intravedere nelle giovinette.
Sempre le stesse storture, poi: superficialità, disattenzione, egocentrismo, pigrizia. Come se a tredici anni dovessero essere profonde, attente, generose socialmente, attive intellettualmente, nella direzione che noi pensiamo sia giusta, oltretutto.
Come se noi, alla loro età, lo fossimo stati.

venerdì 23 settembre 2011

Influenza

Non ci piace il blog diaristico, come speriamo avrete notato, tendiamo non a descrivere, con voi, quello che accade nella contingenza, ma proviamo a sorridere o a porre questioni o a raccontare storie che prescindano dal giorno nel quale ci troviamo a leggere o a scrivere.
Ma non posso fare a meno di ammettere che ieri ho contratto la prima influenza della stagione. Sono passato al singolare perché scrivere "abbiamo contratto" sarebbe stato ridicolo oltre che vagamente iettatorio nei vostri confronti.
Devo descrivervi come si sviluppa la mia influenza, da tempo immemorabile.

giovedì 22 settembre 2011

Lettera a Minnie

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

a: minnie@gmail.com

"Amore mio,
scusami se ti chiamo ancora così ma non posso farci niente. E' più forte di me.
Del resto, cinquanta anni di convivenza non si possono cancellare con un colpo di spugna. Da quando te ne sei andata tre mesi fa tutto continua a parlarmi di te.
Spero non ti arrabbierai se ti scrivo questa mail. Lo so, ho rotto il nostro patto, ma la tua richiesta di non farmi sentire per almeno un anno mi è sembrata esagerata.
Sono un essere umano, ho le mie debolezze e sopratutto non ho mai smesso di amarti.

mercoledì 21 settembre 2011

L'attore

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Semino lettere e aspetto che germoglino parole.
Davanti all'immensa opportunità di un foglio bianco, diventa tutto possibile e tutto estremamente complicato.
Nascono inspiegabili blocchi, insicurezze e ingiuste autocensure.
Mi chiedo il perché, mentre ti scrivo e sono emozionata.

lunedì 19 settembre 2011

Antigone contro Equilibrium nella Valle dei Re

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Mi sembrava doveroso fare una precisazione e una chiosa sia al mio post che a “Equilibrium”.
In realtà, dopo quello che ha così lucidamente scritto Lorenzo, le mie parole rischieranno di sembrare pleonastiche ma credo che una postilla sia necessaria.
Sono perfettamente d'accordo con il post di Gioielli che integra ciò che in realtà avevo omesso forse per sottolineare, in maniera un po' tagliata con l'accetta, l'aspetto più epidermico del mio discorso.
L'equilibrio non è importante, è fondamentale. Ma è legato a un buon senso che nasce da una doverosa e profonda conoscenza di noi stessi che nel corso degli anni rischia di essere un lavoro parallelo che purtroppo non è valido per la retribuzione dei contributi.

Equilibrium

Ci sembra giusto far seguito al post di ieri con qualche considerazione.
Difficile essere in disaccordo con Andrea sulla capacità di dire no, declinante col trascorrere degli anni. Temo l'effetto depressivo di questo punto di vista e mi domando (ma forse il quesito era già insito nelle parole di Lolli) se dire no sia effettivamente utile a quello che vorrei fosse un progresso generale della coscienza.

domenica 18 settembre 2011

Antigone

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Antigone è la giovanissima figlia di Edipo, re di Tebe. Dopo la tragica scomparsa del padre, la ragazza vede anche i suoi due fratelli, Eteocle e Polinice, uccidersi l'un l'altro in battaglia per la conquista del potere. Lo zio Creonte, salito buon ultimo al trono, dispone che Eteocle sia sepolto con tutti gli onori mentre l'altro no.

sabato 17 settembre 2011

Marco

Riceviamo e pubblichiamo il legittimo diritto di replica da parte di Marco, il vertice maschile del triangolo amoroso espostoci da Emma ed Emanuela.

"Care amiche, cari amici,
se mi sono deciso a chiarire in questo blog la mia posizione non è per esibizionismo dialettico, ma perché vi sono costretto dai mordaci commenti delle lettrici, che reputo ingiusti e inutilmente sferzanti. È infatti velleità comune al genere umano elaborare giudizi sulla base di preconcetti e in totale assenza di dati oggettivi.

venerdì 16 settembre 2011

A Emma ed Emanuela

L'involontaria saga di Emma ed Emanuela ha suscitato commenti indignati dalle numerose lettrici di questo blog. Siamo lieti di darne conto pubblicandone due particolarmente indicativi del generale clima di disappunto.

"Temo di struggermi nel terribile sentimento di voler esprimere un desiderio piuttosto bieco, anzi biechissimo:
vorrei tanto che marcomeschino andasse a svernare ingozzando cozze presso il tipo a cui non piace lavarsi le mani (anzi, una sì e una no, talmente sapiente 'sta faccia da perno!), il vivalafica man.
Potessero entrambi farsi da guida e sperare in tempi migliori."

Serena

"Non credo ai miei occhi. Due ex amiche si trasformano pubblicamente in donnette degne della fantasia di uno sceneggiatore di soap operas al corto d'idee per un tale Marco fedifrago e vigliacco che parla all'una male dell'altra e poi fa pure la parte del marito sincero rivelando la tresca all'insaputa dell'altra che chissà per quanto tempo ha avuto solo briciole. Danno e beffa, povera Altra.

giovedì 15 settembre 2011

Arsenico e vecchi merletti

Dal sempre meno lontano Canada, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Ho avuto due nonne (come quasi tutti, immagino).
Quella materna era eccezionalmente gentile, mi permetteva di preparare le polpette insieme a lei e in gran segreto m'invitava a farne una piccola piccola, tutta mia, che avrei riconosciuto e mangiato durante la cena.
Era così gentile che mi lasciava anche credere che la mia pozione magica servisse davvero a liberarla dai dolori, temo terribili, che il tumore al cervello le provocava.
L'altra nonna ricordo di averla vista una volta: tralasciando la parte sgradevole, so che mi ha permesso di innaffiare le piante del suo terrazzo e mi ha insegnato che l'acqua non si versa sui fiori e sulle foglie ma alla base, sulle radici. Grazie, Lidia!
Ma poi ho incontrato un'altra nonna, quella di mio marito.

mercoledì 14 settembre 2011

Ridere

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Caro Vittorio,
tu non mi conosci ma io conosco te.
Per la precisione era una domenica d'inverno del 1971.
Avevo 4 anni e con i miei genitori andai in una sala parrocchiale del mio paese. Era una delle prime volte che entravo in un cinema.
Il film era già cominciato e nel buio la prima immagine che vidi eri tu, vestito da guerriero medioevale con i capelli alla samurai, sopra un cavallo bianco. Una dolce donzella, in un bosco, viene aggredita da un gruppo di briganti. Tu, che sei poco lontano, urli alla tua sparuta armata : “Avanti miei pugnaci!”, e parti al galoppo per salvare la ragazza. Ma la tua armata non si muove.

martedì 13 settembre 2011

Il giorno dopo

Dopo l'undici settembre, nel 2001, arrivò il 12 settembre, di cui ieri ricorreva il decimo anniversario.
La Storia è una cosa singolare: si commemorano sempre i giorni in cui accadono gli avvenimenti e non il giorno seguente, quello davvero importante, come il 12 settembre, quando tutti sono cambiati.
Ma come siamo cambiati? Male.
Togliamo la cintura quando prendiamo l'aereo, per esempio. Ho sempre l'impressione, quando sono in fila all'aeroporto, che non sia una misura per scansare gli attentati, ma un modo semplice e crudele per umiliarci, per ricordarci che non contiamo nulla e che possiamo finire con i pantaloni calati da un momento all'altro.

domenica 11 settembre 2011

Lettera a mia nonna

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Cara nonna,
io e te non abbiamo mai avuto il modo di parlare veramente a quattr'occhi ma adesso che hai abbondantemente superato la novantina e che una soave demenza senile ti protegge dal mondo che ti circonda, ho deciso, con estremo ritardo, di esprimere quello che penso nei tuoi confronti.
Ogni tanto rivedo la foto di gruppo del matrimonio dei miei genitori: mia madre, mio nonno (padre di lei), il mio papà (tuo figlio) e te, con un cappello che fa ombra sul tuo viso. Tutti sorridono felici, tu no.

In pensione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Papà ama il suo lavoro perché ama te.

Mia adorata,
proverò ancora a varcare quella sbarra accostando a essa un consunto tesserino.
Mi accoglierà probabilmente un imperioso fischio prolungato e la scritta sul display "Non autorizzato".
Così, con la morte nel cuore, mi recherò allora dal portiere, educatamente, pregandolo di restituirmi l'anima, per favore.

sabato 10 settembre 2011

Amante, participio presente

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Nell'illustrazione, gassa d'amante doppia, nodo usato nella vela.

"L'altro giorno, spinto da un'oziosa curiosità, mi è venuta voglia di cercare il significato filologico del termine “amante”. Sono andato quindi su Google (il dizionario tradizionale ormai lo usa solo mia madre per risolvere i cruciverba) e ho cliccato la parola che cercavo. Quando è apparsa la definizione ho avuto un sussulto.
Amante: sistema per spostare pennoni e vele costituito da un cavo doppio e da un paranco.
Tutte le certezze che in 44 anni avevo messo da parte come una formichina si sono improvvisamente ribaltate. Il mondo mi è crollato addosso.

venerdì 9 settembre 2011

L'Attimo Perfetto

Dal mai abbastanza lodato Canada, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Più che una Lettera agli Amanti vorrei spedirti una cartolina, un'immagine.
La foto è stata scattata da Nikolay Bakharev in una spiaggia pubblica russa ed è attualmente esposta al New Museum of Contemporary Art di New York.
È da quando mi ci sono imbattuta, in un recente minitrip per mostre e musei, che ne sono assolutamente stregata, non mi molla più.

giovedì 8 settembre 2011

Emanuela 2

Riceviamo e pubblichiamo, sperando che prima o poi finisca.

"Vorresti che ci parlassimo, che non scrivessimo più su questo blog, così da ricevere tutta la comprensione dei lettori, farmi passare per la cattiva strega che ha allontanato il marito perché non l'ha mai rispettato, non è stata, come dici tu, indulgente, insomma non l'ha mai amato.
Troppo facile. Hai cominciato tu questo gioco e non ti permetterò di finirlo, finché Lorenzo ci pubblica.

mercoledì 7 settembre 2011

Buon viaggio

Interrompiamo, solo per oggi, la diatriba fra Emma ed Emanuela (non me ne vogliano le signore citate, da domani esauriremo le mail che mi hanno inviato) per un'accorata richiesta che non possiamo che condividere. Gli arrivederci, a volte, sono più difficili degli addii.
Quindi, riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Dedicato a chi - a Settembre - non torna, ma parte.

C'è sempre vento
nella vela di chi sogna
e tu che sai leggere l'anima
mi ricordi ogni giorno che
è possibile viaggiare
senza spostare l'orizzonte
ma cambiando punto di vista.

"Le seul, le vrai, l'unique voyage c'est de changer de regard."
M. Proust

F."

lunedì 5 settembre 2011

Cara Emma 2

Prima una piccola comunicazione di servizio, per Clau: il tuo commento è andato perduto. Ci piacerebbe pubblicarlo come post. Puoi darci la tua autorizzazione scrivendo all'indirizzo di Lettere agli Amanti? Grazie

Ciò detto, riceviamo e siamo costretti a pubblicare.

"Cara Emma,
continuo a chiamarti cara perché non trovo motivi per non farlo, nonostante le tue parole offensive.
È vero, sono l'attuale compagna di Marco. È vero, sono stata una vigliacca a non dirtelo. Del resto, non sembrava mai il momento giusto. Dovevo dirtelo quando mi stavi annunciando che non volevi più vivere? Tu l'avresti fatto? È vero, sono una donnetta, come mi definiva, secondo te, tuo marito. Lo ero, forse, prima che mi conoscesse meglio. O forse lo sono ancora, solo che ora lui non ci fa più caso.
Come ho fatto a portartelo via?

domenica 4 settembre 2011

Emanuela

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Non crediamo, peraltro, che finisca qui.

"Emanuela,
mi fa schifo anche solo scrivere il tuo nome, ma almeno sono sicura che tu sappia che sto parlando proprio a te.
Ringrazio Lorenzo per avermi dato la possibilità di risponderti pubblicamente, nell'unico modo che meriti.
Quella sdolcinatissima e inutile lettera che mi hai scritto potevi risparmiartela. Pensi che quando ti ho detto quelle cose io non sapessi già che eri tu l'amante, che era per te che Marco mi aveva lasciato?

Cara Emma

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Mia cara, carissima Emma,
ti scrivo così perché non ho altro modo di mettermi in comunicazione con te. Spero che davanti alla mia preghiera l'amministratore del blog che entrambe leggiamo si convinca a pubblicarmi e che tu stia ora leggendo queste righe.
L'ultima volta che ci siamo parlate (sembra siano anni e anni fa e non soltanto dieci giorni) mi hai spaventata. Non tanto per quello che dicevi, quanto per la serena amarezza che c'era nelle tue parole.
"Non mi suiciderei mai", hai detto, "ma se mi capitasse un incidente credo che lo accoglierei con gioia."
Non piangevi, non gridavi, mi guardavi decisa, senza nessun desiderio di impietosirmi. Non spiavi la mia reazione, non chiedevi aiuto. Questo mi ha spaventata.

sabato 3 settembre 2011

Un mese

"Lettere agli Amanti" compie oggi un mese. Siamo piuttosto sorpresi, come il bambino della foto, per la crescita delle presenze sul blog medesimo, significa che vi piace o, quantomeno, v'interessa.
Siamo entrati nella Top 40 dei siti e blog dedicati alla cultura iscritti a Net-parade (se premete il pulsante verde alla vostra destra e votate permetterete al blog di continuare la sua irresistibile ascesa verso il successo; potete votare tutti i giorni, quante volte volete).
In basso avrete notato che sono state aggiunte delle caselle da spuntare per farci capire quali contenuti vi piacciono maggiormente. Dopo aver letto un post, lasciate un giudizio, per favore, è anonimo.
L'ultima riga serve a condividere i post, via mail o con i social network che preferite.
La mail non rigurgita di vostri contributi. Scrivete qualcosa, ne siamo sinceramente desiderosi.
È stato scritto da qualche parte che un blog è come un giardino. È necessario coltivarlo, giorno dopo giorno, aggiungendo un fiore quotidiano in forma di post. L'immagine è bella, vagamente sdolcinata, ma calzante.
Crediamo che sia necessario aggiungere anche i vostri, di fiori.
Coltivare questo blog è una bellissima esperienza che va, francamente, al di là delle aspettative dei curatori. Siatene partecipi. lettereagliamanti@gmail.com vi aspetta alla vostra destra. A richiesta, rimarrete anonimi.
Continuo a parlare al plurale perché mi aspetto che questo non sia il mio blog, ma diventi il nostro. In pratica, mi metto avanti col lavoro.
Torniamo al plurale dicendovi che in questo mese abbiamo ricevuto circa 2000 visite, con una media di più di sessanta al giorno. Continuano a collegarsi quotidianamente anche quattro bizzarri canadesi, che salutiamo con affetto e gratitudine per il tocco d'esotismo che concedono ai nostri scritti. Cominciamo a riflettere su una versione multilanguage.
A domani.

venerdì 2 settembre 2011

Alla fine 2

Il post "Alla fine" ha generato alcuni interessanti commenti. In particolare, abbiamo pensato che sarebbe stato bene pubblicare quello che segue, proveniente da un'addetta ai lavori.

"L’accanimento terapeutico consiste in quei trattamenti medici, in assenza dei quali un paziente è destinato in breve tempo a morte certa, ma che sono inutili a prolungarne la vita, o la prolungano troppo poco per giustificare i loro altri effetti, o addirittura comportano un alto rischio di abbreviarla; oppure che risultano insopportabili al paziente, o causano il prolungamento di una condizione per lui insopportabile."

Questa è la definizione (apparentemente scontata) che ci suggeriscono i testi. Questo è quello che, stando realmente a contatto con persone che soffrono e che stanno termiando il loro percorso, dovremmo essere in grado di evitare in tutti i modi.

giovedì 1 settembre 2011

K.

È uscito un libretto di Philip Roth che s'intitola "Guardando Kafka". Poche paginette, un gioco, che però merita di essere considerato e commentato.
Dopo un'interessante lezione su Kafka e il suo genio, molto colloquiale, tesa a stabilire una questione che il lettore non capisce bene quale sia, segue un piccolo racconto in cui Roth narra di una zitella ebrea che viene corteggiata da un grigio e schivo professore emigrato negli Stati Uniti, anch'esso ebreo, scampato alle persecuzioni antisemite.
Il fidanzamento fra i due non si compie, per l'irresolutezza del professore o forse per una sorta di nichilismo che abbraccia l'uomo e la donna, o forse ancora, semplicemente, perché il professore decide che la signora non gli piace abbastanza. Quel professore, però, in una delle acrobazie di storia parallela che spesso divertono Roth, è Franz Kafka, salvatosi dalla tisi e dal successivo Olocausto, e ormai vecchio e stanco.