Non è di qui. Ha camminato tutto il giorno per cercare un lavoro qualunque. È pulito, un giubbotto caldo, i pantaloni neri senza una macchia, la sciarpa gli copre il collo. Non è di qui, abita da due anziani che ne hanno avuto pena e gli hanno dato la cameretta della figlia, che non c’è più, ormai, perché è sposata. Lontana. Non tornerà.
Sono stati contenti, alla signora anziana fa piacere al mattino vedere i suoi occhi azzurri per casa. Lui sempre zitto, ha sentito e ha imparato quello che diciamo. Ora parla, poco con i vecchi, che lo guardano come fosse un figlio perduto, ritrovato ma cambiato.
Sono poveri, e lui deve lavorare, ma l’hanno mandato via dal ristorante dove stava.
Non mangia più nessuno, vai via. Ecco la settimana. Trecento euro, quattordici ore al giorno tutti i giorni, senza riposo. Però, a pranzo gli davano una pizza che mangiava in cucina. Si rideva, anche, anche se lui non capiva gli scherzi degli altri, rideva, gli occhi azzurri facevano piacere a tutti, la faccia tonda metteva quasi allegria anche agli altri.
Gli anziani possono dargli la cameretta e la cena, niente altro. Lui finge di non avere perso il lavoro, e non torna a pranzo, sennò la signora vecchia si metterebbe a preparare anche per lui e loro sono poveri, tanto che l’ometto basso non potrebbe rimanere. Dovrebbero affittarla, la camera della figlia. Perché rischiano di non mangiare, gli ultimi giorni del mese.
Lui è scappato dal suo paese perché era soldato e aveva ucciso e violentato e bevuto il sangue dei nemici. Una sola volta, ma gli era piaciuto. Non voleva. L’aveva fatto solo perché sembrava che se non lo avesse fatto gli altri avrebbero pensato che non era uomo o forse che era nemico, anche lui.