Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Caro,
è bello scriverti dietro la protezione dell'anonimato, è bello, figlio mio, perché posso parlarti con sincerità senza le ipocrisie che a volte le madri hanno.
Non è detto che amarti non mi faccia vedere i tuoi difetti e notare quanto sei stronzo quando ingaggi con me battaglie perchè io divento il mondo da combattere e mi odi. Lo vedo perchè io sono lì a correggere, indirizzare, ammorbidire, e tu mi odi.
Anch'io, perché mi fai soffrire, ma ti amo, anche.
Amo le tue imprecazioni e odio il modo che hai di redarguirmi, amo il viso imbronciato ma detesto le tue parolacce.
Sogno per te grandi cose e ti auguro di subire solenni e dolorose lezioni di vita. Vedo nei tuoi occhi le mie speranze ormai passate, ascolto le tue arringhe, mi commuovo a vedere un'ombra nei tuoi occhi, figlio mio, sei il mio inizio e sarai la mia fine.
È un destino comune alle madri questo. Amare i figli anche quando si odiano.
Con amore."
Mamma
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