Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"C’era una donna che aveva una vita a metà.
Mezzi lavori, mezza casa, mezza storia, mezza laurea, mezzi amici, mezzo gatto. Anche la connessione internet era a metà.
Un giorno si mise a scrivere un rapporto scientifico, e le venne restituito due giorni e mezzo dopo con il seguente commento:
“La Sua relazione sembra essere un ottimo lavoro, ma credo ci sia stato un errore di stampa. Tutte le parole sono troncate a metà. In attesa di spiegazioni, posticipo la Sua pubblicazione a data da destinarsi. Cordiali saluti, M.B.”
La donna si precipitò a rileggere il suo manoscritto e si accorse che effettivamente non c’era nessuna parola completa.
In quel momento, alzò gli occhi, aspettandosi di trovare di fronte a sé mezzo lampadario, mezzo tavolo, di cadere al suolo perché era seduta su una mezza sedia.
Ma niente.
Tutto era al proprio posto e perfettamente intero.
Le sue due mani erano complete di palmo e falangi e la sua matita tracciava una linea retta da punta a gommina.
Si chiese come fosse possibile incastrare la sua mezza vita in un mondo fatto di interi.
Tagliò un foglio e lo lasciò cadere a terra.
Erano due mezzi.
Li raccolse, li incollò con dello scotch che si mise in tasca e uscì a cercare la propria metà."
Irene
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