Storie di amanti, ossia di coloro che amano. Se amate qualcosa o qualcuno, se conoscete qualcosa o qualcuno che ama, leggete, commentate e raccontatelo qui.
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sabato 31 dicembre 2011
31 dicembre
venerdì 30 dicembre 2011
Villa Celimontana
giovedì 29 dicembre 2011
Cantanti
mercoledì 28 dicembre 2011
Clandestini 1: Lei
"L’appuntamento è allo studio di lui. Di solito si vedono da lei. È sempre sola in casa. Suo marito lavora fuori città, ma oggi ha una riunione di lavoro in un albergo di un quartiere vicino casa e potrebbe rientrare in qualunque momento. Non è facile ritagliarsi momenti d’incontro, d’altra parte, e lui oggi ha un’ora a disposizione, così lei accetta. Se non fosse così elastica e così pronta a correre ogni volta che lui glielo chiede, probabilmente la storia sarebbe finita e lei questo non riesce proprio a concepirlo.
Lui è spesso fuori per lavoro. Conferenze, convegni, tutte cose che lo portano lontano. In più dà priorità assoluta alla sua famiglia. I suoi figli, gemelli adolescenti, un maschio e una femmina e sua moglie, della quale è ancora molto innamorato, assorbono tutto il tempo che non dedica alla sua carriera universitaria.
Si guarda allo specchio con aria truce. Non si piace e ha paura. Che qualcosa vada male, che lui la trovi brutta come si vede lei in questo momento, che sia poco affettuoso, che le faccia capire che vale poco per lui, che le parli di un’ennesima studentessa che si è presa una cotta per lui dicendole, senza convincerla, che lo lascia indifferente. Di solito passa, appena lo vede.
Allude al resto che non ha il tempo di prendere.
Forse non dovrei girare con le gambe esposte, sono di un bianco cadaverico, pensa specchiandosi velocemente in una vetrina mentre cerca il numero civico. È andata pochissime volte in studio, non ha senso dell’orientamento e ora le sembra di averne ancora meno.
Poi, finalmente, vede lui in lontananza.
martedì 27 dicembre 2011
Arizona Muse
lunedì 26 dicembre 2011
Emozioni vs. Ampolle
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Sottovuoto.
Sottovetro.
Sottochiave.
Sottovoce.
In molti tentano di mettere le emozioni “sotto”.
In fondo, nascoste, rinchiuse.
Non sentire, non essere turbati, non uscire dai binari della quotidianità.
Tenere tutto sotto controllo, in modo misurato, calcolato, composto.
Ma per definizione le emozioni sono movimento.
domenica 25 dicembre 2011
Avvisi parrocchiali 3
sabato 24 dicembre 2011
Reincarnazione
"Amore mio, non sprechiamola questa vita.
Non so cosa ci sia di là, ma in qualunque modo ci reincarneremo
non sono sicura che avremo più questi visi così belli
dentro cui anneghiamo
per dolcezza e meraviglia."
Anonim*
venerdì 23 dicembre 2011
Ritorno a casa
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Ora parto perché qui non ho più niente da dire.
Parto perché odio il posto in cui sto andando e amo quello che sto lasciando.
Devo partire, sì, devo partire per tornare a ricordarmi com’era fredda la neve, come l’umidità ti faceva male alle ossa, come sono sottili e fragili i rami degli alberi senza le foglie.
Devo riempirmi gli occhi del colore dei cachi e respirare l’odore del fumo che esce dai camini.
Parto senza fissare il ritorno, per provare a dimenticarmi del tempo che passerà senza di te.
Ho messo il maglione grigio in valigia, quello pesante, ma non basterà a scaldarmi in questi mesi.
Il tuo abbraccio non è in prestito, non è in vendita, non è nemmeno per me, in realtà.
Allora mi porto anche la felpa nera, che mi sta grande, tanto da coprirmi le mani, perché non ci saranno le tua a scaldarmele.
Le tue mani non sono per me, in effetti.
giovedì 22 dicembre 2011
Ampolle
mercoledì 21 dicembre 2011
Idioti al potere
martedì 20 dicembre 2011
La Signora QuattroEmme
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"La Signora QuattroEmme ha trent’anni compiuti da poco.
Colpiscono in lei gli occhi vivaci e curiosi, che non lasciano nulla d’inosservato.
E un bel sorriso: grande, luminoso, accogliente, di quelli che ti invitano al tavolino di un caffè per trascorrere il pomeriggio perdendoti in chiacchiere, in racconti, in poesie.
La Signora QuattroEmme è Musicista. Da sempre.
Non con la presunzione di ammaliare il pubblico, di essere concertista di professione.
lunedì 19 dicembre 2011
Chi è di scena? O il seguito di Terzo atto
"Guardare e fare, in questo terzo atto, sono d'accordo, e provo a dirne qualcun'altra, attingendo a caso in quello che mi dico ogni giorno.
Smettere di giudicare, "Ma come si fa a comportarsi così, io non lo farei mai", salvo poi contraddirsi appena la vita ti gira da un'altra parte.
Cercare di essere dignitosi, non orgogliosi.
domenica 18 dicembre 2011
Avvisi parrocchiali 2
sabato 17 dicembre 2011
Terzo atto
venerdì 16 dicembre 2011
Antracite
"Sarà un inverno rigido. Lo sento. Uno di quegli inverni duri che ti masticano le ossa.
Mi sta bene. Non ho molta voglia di uscire. Mi aggiro tra gli oggetti della casa cercando l'anima che è chiusa in quello strano ristagno della materia, può darsi che sia chiuso lì il perchè di tutte le cose.
Sono quattro mesi esatti che cerco di capire da quale direzione arrivino gli aghi che mi bucano le pareti del cuore e quanta e quale follia si diverte a staccarmi brandelli dell'anima.
A volte sto ore ed ore a fissare fuori, in cerca di una ragione nobile o misera che sia.
giovedì 15 dicembre 2011
Sì, No, Non so
mercoledì 14 dicembre 2011
Delirio di onnipotenza, o Narcisismo 2
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"Leggendo il bellissimo e sincero post di Lorenzo, sono tentato di intervenire e proporre il mio punto di vista che nasce dall'esperienza personale.
Appartengo a quella categoria di attori che costantemente non fa che denigrare il proprio lavoro con una punta di cinismo autodistruttivo che alle volte rasenta l'ironia ma più spesso cade nel melenso.
Sono di quelli che se si rivedono in televisione o in registrazioni delle proprie performance teatrali, si mette platealmente le mani sugli occhi o comincia a beccare l'altro se stesso con battutacce da spettatore di avanspettacolo.
Ma col tempo ho capito che non è umiltà bensì una forma avanzata di narcisismo.
martedì 13 dicembre 2011
Narcisismo
lunedì 12 dicembre 2011
Agenzia delle Entrate
domenica 11 dicembre 2011
Avvisi parrocchiali 1
sabato 10 dicembre 2011
Legami di sangue
Sempre zitti, mai una parola in più, mai una lacrima in più, mai una richiesta in più e quando mamma abbassava la serranda, per vergogna, perché papà a casa non ci stava, noi riuscivamo a rovesciare tutto in un gioco, sempre lo stesso: chi riesce a dare più carezze alla mamma.
Tu eri molto bravo a disegnare e io ne ero molto invidiosa.
Stavi lì a fare beccacce, forse per avvicinarti ad un padre con l'hobby della caccia, ma ero felice quando mi chiedevi le matite colorate, era l'unica cosa che mi piaceva comprare. Quando il nonno mi regalava diecimila lire, di solito nel fine settimana dopo averci portato alle giostre, il lunedì andavo a comprare le matite colorate, Multicolor da trentasei. Non ho mai saputo fare uno scarabocchio e non mi sognavo nemmeno di rovinare i tuoi disegni, ma mi piacevano troppo i colori.
venerdì 9 dicembre 2011
Genoma
giovedì 8 dicembre 2011
L'oscuro maleficio
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
"C'era una volta, in un regno lontano, un gruppo di ranocchi che viveva in uno stagno.
Sapevano parlare, far di conto, leggere, ma tutte queste qualità erano assolutamente inutili data la loro condizione di ranocchi.
Un giorno, uno di loro trovò per caso un grande libro sopra il quale c'era scritto “La verità”.
Leggendolo, il ranocchio, con grande stupore, apprese che la sua razza originariamente era fatta di uomini ma in seguito a un oscuro maleficio era stata trasformata nelle attuali sembianze mentre, viceversa, dei ranocchi erano diventati esseri umani e avevano cominciato a fare con grossolana baldanza il bello e il cattivo tempo nel regno antistante.
Indignato, il ranocchio radunò i suoi simili e spiegò loro la situazione.
Una volta scoperta la verità, tutti decisero di andare dalla strega che viveva al centro del bosco per chiedere di ristabilire l'ordine originario.
mercoledì 7 dicembre 2011
Amico
"Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque seisetteottonovedieci.
Non mi piaceva nascondermi, preferivo essere io a contare.
Mi divertiva andarlo a scovare per la nostra grande casa, fin su nella soffitta.
Il rifugio dei nostri segreti.
Ci piaceva studiare insieme, tornare da scuola e giocare a mascherarci da pirati, principi e draghi.
Completare l'album delle figurine dei calciatori, correre fino al bar della piazza per pagare 30 lire un ghiacciolo.
Fare a botte con le mani sporche di terra, andare in chiesa la domenica mattina, non vedere l'ora di scappare e con la giacchetta della festa accennare partite di calcio con i ciottoli del borgo.
Affacciarsi alla porta e aspettare sui gradini il ritorno dei genitori.
Amavamo macinare chilometri e passare davanti Cinecittà di sabato pomeriggio, fermarci in libreria a consultare libri e dopo che li avevamo comprati sottolineare le frasi più romantiche.
Mangiare caldarroste di inverno, fare il bagno al mare d'estate.