Cerca in Lettere agli Amanti

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venerdì 20 luglio 2012

La casa, vuota

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
 
"Ti penso spesso, penso alla donna straordinaria che eri, con quei boccoletti biondi che ti contornavano il viso.
Penso a quando ero piccola e ho aperto il bagno e c'eri tu seduta sulla tazza del cesso. Ti chiesi se eri incinta e tu scoppiasti a ridere con quel sorriso perfetto di cui non mi scorderò mai.

mercoledì 18 luglio 2012

Traduzione

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
 
"Era una domenica mattina. L'aria era pulita come se avesse condensato il vento che durante la notte aveva gridato forte dietro i vetri delle finestre. C'erano foglie dappertutto, poco distanti sotto i marciapiedi del viale, stracci di carta riposavano immobili sull'asfalto, sulla schiena del marciapiede.
Elsa camminava rigida sulla schiena, muoveva le gambe senza sintonia con il resto del corpo, qualcosa dentro di lei muoveva i suoi passi, restando separata dal resto del mondo.
Aveva finito da poco di lavorare alla traduzione del libro di uno scrittore francese poco conosciuto. Non era la prima volta che lo faceva, era il suo lavoro, ma questa volta si sentiva una gran responsabilità. Sapeva benissimo che spesso il successo letterario di un testo è affidato in parte a una buona traduzione. Così aveva pazientemente letto e tradotto ogni parola, cercando di restare il più fedele possibile alla musicalità delle parole dell'originale.
Traduzione: parole che devono restare strette fra loro.
Traduzione: niente vuoti di significato, tutti i sussulti dell'anima dello scrittore devono passare, fluire attraverso gli occhi e andare più lontano, al cuore. Era il suo lavoro ed Elsa lo conosceva bene. Ma questa volta era diverso, come se ogni parola fosse un occhio che le scrutava dentro cercando lo smembramento di ogni significato, separandolo da ciò che è superfluo, ridondante. Così fece molta attenzione e alla fine fu contenta quando, rileggendo il testo tradotto, sentì uscire dalle parole una musica intatta e dolce. Erano stati bravi entrambi.

giovedì 12 luglio 2012

Possedersi

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
 
"Le era apparso davanti all'ora stabilita. Non si può dire che se l'aspettasse. In un certo senso, lei non si aspettava mai niente. Però quel pomeriggio lui era venuto a prenderla per andare al cinema. Lei calcolò che sarebbero stati quasi tre ore insieme. Fuori. Nell'aperto sconcertante di una giornata estiva. Non era mai accaduto in nove mesi. Sotto il suo portone, ora lui armeggiava con i caschi. Portava una camicia bianca di cotone che esaltava il colore bruno della sua pelle, dentro cui si rifrangevano, per vicinanza, i lineamenti malinconici del suo viso. Avevano davanti a loro tutto quel tempo.
Lei lo guardò come si guarda un fantasma, un essere venuto da un altro mondo. Quell'uomo non le apparteneva, anche se si erano detti infinite volte le parole dell'amore.

martedì 10 luglio 2012

Io confesso

Ha un'intensa vita intellettuale. Pensa molto, sempre, con profondità, senza pause. Se ne vanta, solo con sé stesso, non può fare a meno di considerare la sua inesausta attività mentale un'eccezione, una qualità rara che lo rende migliore degli altri. Cura questa sua orgogliosa presunzione con un atteggiamento di grande apertura nei confronti dei difetti altrui, con un'infinita capacità d'ascolto e d'accoglienza.
Ma non è sincero.