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venerdì 8 febbraio 2013

Il suo corpo è stato ritrovato

Il suo corpo è stato ritrovato al centro della carreggiata, reclinato su un fianco.
Il suo corpo aveva avuto alcuni tempi belli e molti tempi brutti. L'ultimo tempo era stato decisamente brutto, ma talmente vicino a un momento bello che sarebbe stato molto difficile separare il bello e il brutto nell'accadimento che aveva condotto il corpo al suo termine.
Il suo corpo era tutto quello che aveva per sentirsi viva.
Era la prova che un maschio e una femmina si erano uniti, tempo addietro, per motivi diversi ma non per questo in contrasto.
Lui voleva averla, lei voleva darsi. Difficile rintracciare, in natura, una più spiccata sintonia d'intenti.
Il fatto che tutti, più o meno, sono nati così, non smentiva ai suoi occhi l'unicità dell'accaduto.
Ci ripensava, quando si fermava ad ascoltare i sussurri degli amanti nei parchi o quando sentiva chiamare per strada nomi che non conosceva. Il voltare di una testa, un bacio appassionato, una mano alzata in un saluto, la rendeva certa del fatto che fosse una persona speciale. Perché solo lei si accorgeva della straordinarietà di quegli eventi.
 
Quel mattino aveva condotto il suo corpo accanto alla finestra.
Guardava il cielo sereno e avvertiva l'uomo disteso sul letto dietro di lei. Ne sentiva la pienezza della passione finalmente acquietata. Dal suo corpo. Ma non come accadeva sempre più spesso, con le botte e le scuse, con le ferite e i pentimenti, ma con la stessa unione che un tempo anche loro avevano sperimentato e che da troppo si era accesa in un accecante deserto di terrore.
Il suo corpo era diventato il luogo dove lui la colpiva per vendicarsi del male che sentiva. Ma lei era innocente.
Oppure no, pensava non più tardi di una settimana prima, in ospedale. Oppure era colpa sua se il suo corpo per lui non era più la fonte della gioia ma il modo per vendicarsi del mondo. Di quello che il mondo gli faceva e a cui non aveva la forza o il coraggio di opporsi.
Aveva aperto la finestra e respirato l'aria tersa del mattino, a bocca aperta. Il suo corpo se n'era riempito.
Chiudi, aveva detto lui, fa freddo. Lei non l'aveva sentito. Chiudi, ho detto, aveva ripetuto. Ma l'aria era troppo bella, e non aveva risposto.
L'aereo che passava bassissimo aveva coperto il grido di lui, Chiudi, cazzo! e per la terza volta lei non aveva detto nulla. Non l'aveva sentito alzarsi di scatto e spingerla fuori dalla finestra.
Mentre cadeva, si chiedeva di nuovo se era davvero innocente, l'ho amato con tutta me stessa? ho cercato di capirlo, di aiutarlo? o è stato il mio corpo a tradirmi? In fondo sapevo che sarebbe finita così. Dicevo delle cose ma il mio corpo le negava?
Le domande sono rimaste senza risposta perché ormai era arrivata al centro della carreggiata.
Così ora nessuno si accorge più dei sussurri degli amanti, dei richiami degli amici, di un bacio appassionato.
Il suo corpo è stato ritrovato ma lei non c'è.
 

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