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venerdì 25 ottobre 2013

C'era una volta

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Ci scusiamo con chi ci ha inviato altri contributi: con calma pubblicheremo tutto.
 
"C'è e ci sarà sempre un solo uomo nella mia vita, forte come la roccia ma allo stesso tempo fragile come il vetro. E sono qui oggi per raccontarvi della nostra storia. Ci siamo conosciuti il 10 novembre 1998, lui indossava un camice verde che tiene ancora conservato come un lingotto d'oro nel suo armadio. Da quel giorno, non mi ha mai tradita. Sai quell'amore che ti toglie il respiro? Che ogni volta che ci litighi ci stai male? Che non vedi l'ora di vederlo nonostante tu sia sempre scontrosa con lui, acida, insopportabile. Lui è quella persona che ogni volta che cadi ti porge la mano per tirarti su. Che nonostante tu gli porti continui dolori e amarezze, lui è sempre con il sorriso stampato in volto. È alto, secco ma non troppo. Ha le mie stesse labbra, quando ero piccola infatti mentre ci lavavamo davanti allo specchio io ci guardavo e gli dicevo "mettiamoci vicini, guarda, abbiamo lo stesso sorriso."
 
Lo stimo moltissimo, credo sia una delle persone che stimo di più perché fa tutto per me. Dall'addormentarsi alle 4 e svegliarsi alle 7.30, dallo scapicollarsi ogni volta che ho bisogno di un passaggio, da nascondermi i dolori che gli porto anche se so perfettamente che dietro a quel fare finta di niente si nascondono immense sofferenze. Non l'ho mai visto piangere, mai. Solo una volta ho fatto caso che gli scendeva una lacrima dagli occhi, quando vedemmo una puntata di Glee su Cory Montheith in cui la madre finta, dico finta perché era la madre nella serie tv, diceva "ho sentito tante storie che dicevano di figli morti, ma non ho mai capito che dolore si provasse, adesso si, lo capisco. Ti manca il respiro, e ogni mattina ti svegli sperando di non ricevere quella telefonata, e così ancora e ancora andrà avanti la mia vita." Lui appena sentì quelle parole mi strinse forte a sè, io lo guardai e una lacrima fece un grande solco sul suo viso. Da lì capii quanto valessi per lui, quanto tutti i sacrifici che fa per me, e che non mi ha mai rinfacciato, siano a volte banali, solo perché così mi ha accanto. Penso sia bello ma allo stesso tempo bruttissimo vedere quella piccola bambina che urlava a più non posso ogni volta che la lasciavi all'asilo, quella che ti mandava i baci, che aveva gli attacchi di gelosia ogni volta che abbracciavi un tuo coetaneo e invece adesso fa di tutto per staccarsi da te.
Papà, nonostante io sia cresciuta, nonostante ormai attraverso la strada senza il bisogno di avere la tua mano, anche se qualche volta ti scappa ancora di prendermela, adesso, nonostante siano passati 15 anni, nonostante io non voglia più fare la lotta con te per gioco, ma la faccio per davvero ogni volta che litighiamo, le avventure di papà e Lucia ci saranno per sempre, perchè a me e te non ci separerà mai niente."
 
Lucia
 

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