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venerdì 31 maggio 2013

Ma torno

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
 
"Amica mia com'e strana la vita.
Tu ti ci aggrappi, lui che la butta.
Tu, mia amica, moglie del mio amico, madre dell'amico di mio figlio.
Lui, mio fratello.
Lui che disprezza, tu che combatti.
Tu che, io lo so, non a te ma alla tua famiglia pensi, anche per loro hai forza.
Lui che, nella voragine della sua psiche malata, nel vuoto dell'alcool, delle sue famiglie se ne sbatte.
Entro in un'aula di giustizia, oggi, sempre la stessa, ma tu non ci sei. Una tua collega, amica, mi dice parole belle. Mi piace come parla di te, ne sa parlare. Ci scambiamo la tua assenza.
I fogli sul muro dell'aula, invece, non dicono bene di te e del tuo non esserci, sono bugiardi.
 
Ho passato vent'anni da avvocato a imprecare contro i rinvii di ufficio dei giudici. Solo oggi, di fronte ai tuoi appesi al muro, ne ho provato bellezza: un rinvio vuol dire torno; non ora, più in la'.
Ma torno.
Non oggi ma tra qualche mese, magari un anno. Due.
Ma torno.
E per quando torni io ci sarò per festeggiare. Con i tuoi figli e i miei. Con tuo marito e mia moglie. Con la tua amica e con i nostri amici. Con tutta quella gente che ti vuole bene e aspetta, accompagnandoti da vicino o da lontano, che passi la nottata.
Sii forte e coraggiosa.
Ti aspettiamo qui, ringraziando sin d'ora per averci rammentato di non sprecare il tempo che ci rimane.
Lo scrivo, e che Dio - se c'è - mi perdoni: in questa battaglia faccia vincere chi ha amato e chi ama. Chi ha onorato questa vita così bella e sottile, e non già chi l'ha sputata.
Se poi ci sei, Dio, già che ci sei, fai un condono anche per chi, come lui, magari manco se lo merita."
Rudy
 

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