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martedì 3 aprile 2012

Ho pensato questo

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Ho pensato che ti ho amato poco o troppo. O forse non ti ho amato per niente.
E ho pensato che la cosa che più ho amato di te sono stati gli occhi. Che in mezzo al resto non è che facciano tanto la differenza perché anche il resto è bello davvero.
E ho pensato che non mi era mai capitato così. E per tutto il te...mpo in cui ci siamo baciati io ho sempre pensato che tu avessi sbagliato persona e forse l'avevi sbagliata davvero.
E l'ho pensato anche la seconda volta, e pure quell'altra.
E ho pensato che la prima volta in cui ci siamo visti volevi sollevarmi i capelli ma avevi vergogna. Di me. Ci conoscevamo da tre minuti, in effetti.
E ho pensato che quando me li hai sollevati dopo che abbiamo fatto l'amore ti stavano proprio bene, sul petto. Ho pensato.

Ma in realtà non li avevi sollevati tu. Piccole conseguenze di movimenti di corpi messi in orizzontale. Che poi noi due siamo stati anche in verticale, ma questo è un dettaglio. Ho pensato anche a questo.

E dopo odoravano di sigaretta perché tu all'epoca fumavi.

All'epoca. Come se fosse esistita un'epoca.

Poi ho pensato che andavi in giro con un impermeabile. Ma questa è complicata, non te la spiego.

Ma ho pensato che le tue mani conoscevano meglio le mie e le mie, le tue. Avevano mangiato insieme dallo stesso piatto.


Però le mie puzzavano ancora un poco di ferro e di stazioni.
Le tue unghie ordinate e perfette,
le mie, insomma, smaltate alla men peggio.
Tutte e venti ferme,
con un grande disordine dentro.
Diluito in quel gran caos che prevede, mescola, confonde gli odori.
Per riportarli a casa, e sui binari.
Altrove e per sempre."

Morosita

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