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lunedì 15 agosto 2011

Amore per le cozze

"Amore per le cozze" è il primo di una serie di post che uno scrittore internazionale di grande rilevanza ittica ha deciso di scrivere per noi in questi giorni ferragostani. Si firma con uno pseudonimo, Muscle.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Ora sono difficili da trovare. Solo al Sud appaiono ancora, furtive, lungo qualche spiaggia poco alla moda, o in alcune cucine di paesi dai nomi alieni, dove i più anziani ancora le apprezzano, le ricercano, le aprono con abilità antica per consumarle con rapidità vorace. Al Nord, o tra i giovani, sono quasi introvabili, sconosciute, se non per qualche intenditore dai gusti particolari. Eppure la prima che ho assaggiato era così, pelosa, come tutte quelle che si conoscevano, di cui si parlava tra ragazzi. Chiusa, misteriosa, dal profumo intenso, di mare. Difficile da aprire, resistente fino a quando la lama recideva il legamento, per diventare poi docile a schiudersi, per mostrarsi nel suo rosa intenso, con la carne gonfia ai lati e più scura all'interno. Amo le cozze, da sempre. Ho imparato a prepararle in molti modi diversi e ad apprezzarle di piccole dimensioni. Ora abbondano solo quelle "normali", glabre, disponibili in grande quantità, in ogni luogo e in ogni periodo dell'anno. E queste, lo confesso, forse mi piacerebbero anche di più di quelle della mia giovinezza, ma a casa nostra siamo tradizionalisti; mia moglie non apprezza queste mode stravaganti. Ed è lei a fare la spesa.

Muscle

1 commento:

  1. Uh. Essendo nata e (semi)cresciuta a Taranto pensavo di saperne abbastanza di cozze antropomorfe e non. Pensavo. :)

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