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venerdì 26 agosto 2011

Profumo di cozza

Come avevamo anticipato, ecco la seconda parte della trilogia di Muscle dedicata alla cozza. La terza e ultima parte verrà pubblicata domani.
Se non ricordate la prima parte, potete leggerla cliccando sui link dell'archivio post sulla colonna di destra.

Era stato un pomeriggio dedicato a soddisfare la sua passione per le cozze. Ne aveva goduto avidamente, all'aperto, con foga adolescenziale. L'odore era rimasto sulle mani, sulle dita, sotto le unghie.
Tornando a casa, sul Morini Zz grigio, lasciava a tratti il gas rapido per odorare il sapore del mare.
Lavati le mani, è pronta la cena, aveva detto sua madre, con un tono di dolce comando che non ammetteva repliche. Come quello di tutte le mamme del suo tempo.
Aveva esitato di fronte al lavandino a colonna; ancora non esistevano quegli osceni armadietti così utili quando devi riempirli di tutte le cose inutili che popolano i bagni moderni. Poi, pregustando la cena, aveva preso la saponetta profumata nella mano sinistra, girandola e rigirandola nella stessa mano.


Eccomi mamma, cosa hai preparato per cena? Mangiava con lenta avidità, respirando a ogni boccone il ricordo recente, incollato sulla pelle della mano non lavata. Da allora non tocca più il sapone dopo aver maneggiato le cozze, neanche ora che sua moglie si ostina a portare a tavola una bacinella di acqua calda con fette di limone e petali di rosa. È così, si trovò in giorno a pensare, il profumo di cozza ha influenze intellettuali anticipatrici e persistenti sul giovane amante, più della lettura di Proust, o de I mnemagoghi di Levi.

Muscle

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