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giovedì 29 dicembre 2011

Cantanti



Come ho avuto più volte modo di dire, non posso definirmi cattolico, ma non posso neppure tagliar via da me quella parte che, da bravo italiano, è imbevuta di cattolicesimo.
In particolare, durante le feste c'è una frase che mi ha sempre colpito.
"Gloria a Dio nell'alto dei Cieli",
Questa è la parte della frase che mi fa sbuffare scrollando le spalle. Mi sovvengono immagini di folle tumultuose con delle vesticciole bianche, con in mano cetre e trombette, che cantano a squarciagola Gloria, Gloria guardando in alto verso un anziano signore candidamente barbuto, comodamente disteso su una nube, anch'egli munito di una tunica immacolata. 
Ma la frase prosegue.

"E pace in terra agli uomini di buona volontà."
Qui mi riconosco. Penso che ho buona volontà e che mi sembrerebbe giusto avere un poco di pace, per mettermi al lavoro, con la buona volontà di cui sopra, per migliorare con altri come me, e ce ne sono, lo so, l'andamento generale delle cose.
Non "pace agli uomini buoni", no, ma a quelli muniti di buona volontà.
Che però, e qui casca l'asino, proprio perché dotati di buona volontà hanno altro da fare che soffermarsi a intonare malamente Gloria, Gloria.
È questa parte, diciamo così, promozionale che trovo insopportabile del cattolicesimo. Ma chissà, senza una non potrebbe esserci l'altra, magari.
Ma siamo proprio sicuri?
Noi abbiamo tanta buona volontà, ma non una gran voce. 
Lasciateci fare, tanto di bravi cantanti che vogliono solo esibire le proprie voci ce ne sono moltissimi.

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