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giovedì 8 dicembre 2011

L'oscuro maleficio

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

 

"C'era una volta, in un regno lontano, un gruppo di ranocchi che viveva in uno stagno. 

Sapevano parlare, far di conto, leggere, ma tutte queste qualità erano assolutamente inutili data la loro condizione di ranocchi.

Un giorno, uno di loro trovò per caso un grande libro sopra il quale c'era scritto “La verità”. 

Leggendolo, il ranocchio, con grande stupore, apprese che la sua razza originariamente era fatta di uomini ma in seguito a un oscuro maleficio era stata trasformata nelle attuali sembianze mentre, viceversa, dei ranocchi erano diventati esseri umani e avevano cominciato a fare con grossolana baldanza il bello e il cattivo tempo nel regno antistante.

Indignato, il ranocchio radunò i suoi simili e spiegò loro la situazione.

Una volta scoperta la verità, tutti decisero di andare dalla strega che viveva al centro del bosco per chiedere di ristabilire l'ordine originario.


La strega, ascoltate le rimostranze dei ranocchi, se li guardò con commiserazione e disse: “E io che ci posso fare? Faccio filtri d'amore, spade per uccidere i draghi, mele avvelenate, arcolai per addormentare principesse. Quello che voi mi chiedete è al di sopra delle mie possibilità. L'oscuro maleficio che vi ha colpiti si chiama “convinzione” e chi lo possiede può usarlo per il suo bene o viceversa. Se non vi sta bene di essere quello che siete, l'unico antidoto che potete usare si chiama “coraggio” o “coglioni” che dir si voglia. Ma io non  ve lo posso preparare. È una cosa che riguarda voi. Solo così potrete andare nel regno e sconfiggere gli ex ranocchi”

Dopo aver ascoltato le parole della strega, gli abitanti dello stagno si riunirono per decidere sul da farsi. Mentre discutevano animatamente, uno di loro vide una zanzara, l'acchiappò con la lingua e se la mangiò. Poi ne passò un altra, catturò anche quella e così via. Tutti gli altri lo guardarono con invidia. Se andava avanti così, pensarono, si sarebbe mangiato tutte le zanzare della zona.

Nonostante in quel momento non avessero fame, lasciarono perdere la discussione e andarono a caccia di cibo.


E vissero tutti."


Andrea Lolli

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