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venerdì 30 dicembre 2011

Villa Celimontana

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.



"Ti guardo mentre dormi.
Faccio fatica a riconoscere in te il ragazzo che eri, quello che trovavo fuori della scuola la mattina presto.
 "Che fai entri?" "Ma no, andiamo a Villa Celimontana."
Le risate e i sogni, poi ci siamo sposati. Dio, come eravamo giovani. 
Poi ci siamo sposati.
I figli, il lavoro, le pene e le gioie, i tradimenti tuoi ma anche i miei, le esperienze, dure, quelle che "Se vuoi sopravvivere ti devi indurire."
Così sono passati tanti anni, quasi quaranta. 
Questa notte, mentre ti guardo dormire, non ti riconosco.

Non so quali siano i sogni che si agitano dietro le palpebre chiuse, guardo le tue mani, prima riconoscevo il tocco lieve sulla mia pelle, adesso no.
Scendo dal letto e decido che domani andrò ad acquistare un letto singolo. Ma poi sorrido e penso Cretina, domani lui si alzerà e avrà l'espressione dura, così come ormai succede da tanti anni, io mi incavolerò, e come se avesse percepito il mio stato d'animo, lui all'improvviso sorriderà.
Io, dietro quel sorriso, rivedrò le foglie degli alberi di Villa Celimontana e risentirò le risate.
Così domani, ancora una volta, rimanderò l'acquisto del letto singolo."

Sil  

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