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mercoledì 2 novembre 2011

Dulcinea

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

"Anche oggi, mie adorate e adorati, vi racconto una storia.
E’ la storia di un’automobile ed è un fatto innocuo e forse un po' ridicolo.
Non ha il servosterzo, non ha i fendinebbia, non ha gli alzacristalli elettrici e consuma benzina.
Ultimamente ha cominciato a perdere olio e se non le viene rabboccato ogni 7 km, rischia di inchiodarsi, ostinata come un mulo, nel bel mezzo della carreggiata.
È rossa.
Aveva un vano per le audio cassette e mamma e papà ci ascoltavano a ripetizione "Homburg” dei Procol Harum, quando era ancora fattibile essere due cuori e un macinino.


Poi Nonno la utilizzò per insegnarmi a guidare e lei, lì, immutata nel tempo, stava e assisteva e resisteva alle mie imbarazzanti operazioni di guida.
Minuta la sua anima ma forte con la sua corazza in lamiera.
A guidare ho imparato.
Ci siamo perse insieme ma abbiamo avuto la fortuna e anche l’abilità di ritrovare la strada di casa. Sempre.
Abbiamo ospitato passeggeri e compreso quanto vale un progetto pomeridiano dalla stazione Termini a quella di Ciampino.
Una semplice tratta diventava un percorso molto prezioso, un arazzo intrecciato da migliaia di sensazioni.
Bastava poco. Bastava il percorso e l’osservazione per essere in costante intesa
Era sufficiente un naso interessante, una frase scritta.
Era sufficiente un'idea, una musica. Io ero lì e guardavo attraverso il vetro dei suoi finestrini.
Alcune persone importanti della mia vita hanno viaggiato con me, sorridendo.
Il mio macinino è rimasto intatto ma quelle persone non ci sono più. Perché è possibile tutto questo?
La lamiera è forte e intatta. I corpi sono cedevoli.

Mia vecchia carretta, e adesso?
Nonostante la scocca sia intatta, ti sei rovinata, sfasciata, consunta.
Succede che, mossa da inevitabile vecchiaia, anche tu prendi a camminare una scia di passi che sono i tuoi senza i miei. Non lo credevo possibile.
Adesso dove stai andando? mi domando.
Dove porta la tua strada?
Lì dove gironzoli, posso venire con te?
Posso accompagnarti?
Sarebbe bello per me, camminare ancora al tuo fianco, lungo questo viaggio di scoperta.
Custodite voi Dulcinea, la mia 127 rossa perché l’autodemolitore se l’è già portata via."

Elena Capparelli

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