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giovedì 3 novembre 2011

Sandro Usai


Siamo stati piuttosto incerti se pubblicare un post su quest'uomo che, ormai saprete la storia, ha salvato due donne prima di essere travolto e ucciso da una marea di fango a Monterosso, nell'ennesima tragedia evitabile del nostro inevitabile Paese.

Incerti perché, come sapete, rifuggiamo quanto possibile dalle lusinghe della cronaca. Ma nel nostro blog non poteva francamente mancare un omaggio a Sandro Usai, volontario della Protezione Civile nato ad Arbus, in Sardegna, fra i primi ad arrivare in soccorso degli abitanti del suo paese. Tempestività che, a quarant'anni, gli è costata la vita.
Abbiamo almeno evitato la foto che lo ritrae pochi minuti prima della sua scomparsa, mentre, completamente zuppo d'acqua, evidentemente esausto, si prepara a compiere un altro intervento, a uscire per rintracciare persone che rischiano di morire per il pressappochismo delle autorità preposte alla messa in sicurezza del territorio.
L'illustrazione è quella di una scimmia che durante un'analoga inondazione, in Thailandia, mette in salvo un cucciolo.
Ma la scimmia ha un vantaggio: nonostante l'istinto di sopravvivenza non ha la coscienza della morte, che invece hanno gli esseri umani.
Usai sapeva che la sua vita poteva essere il pegno per la vita delle persone che stava soccorrendo. Ciononostante, non ha esitato a sacrificarsi.
Ci siamo arrabbiati, quando abbiamo visto una sua foto di repertorio, sorridente, occhi chiari, bello come solo gli eroi possono essere. Arrabbiati, addolorati, e ci siamo ripromessi, quando nell'agire quotidiano rischiamo di essere sommersi dall'egoismo, di pensare a lui, un istante, di rallentare, quindi, di sentire gli altri più vicini di come facciamo solitamente.
E a Elena, sua moglie, esprimiamo tutto il nostro cordoglio.

Quarant'anni. Chissà quante cose belle avrebbe potuto ancora insegnarci.

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