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domenica 6 novembre 2011

Uccidere, quarta parte

Davanti allo specchio, si guarda, nudo. È domenica, è finita la settimana di pedinamento. È pronto.
Sul letto sono disposti metodicamente gli abiti. Li ha acquistati, un pezzo per volta, con cura. Per la biancheria intima ha dovuto tirare a indovinare, ma è certo di non essersi sbagliato. Il reggiseno, in particolare, lo ha scelto dopo una lunga riflessione: grigio, con dei fiori rosa. Le mutandine nere, di cotone, comode.

Passa quindi alla camicetta bianca. L'allaccia bottone per bottone, all'altezza della vita la stoffa tira troppo, tagliata per un corpo femminile e non per il suo torso sgraziato.
La scomodità sembra però renderlo ancora più lieto. Sorridendo, indossa il tailleur, gonna e giacca verdi, con impressionante lentezza, uno spogliarello al contrario.
Quindi, il soprabito bianco, che ha dovuto ricavare dalla vecchia giacca da lavoro di suo padre, un gigante che ha fatto il cameriere fino alla morte. Mentre la prende fra le mani, si sofferma un istante a guardare il retro del collo, dove indovina la sottile linea di sudore che nessun lavaggio aveva mai tolto completamente.
Sventolando la giacca come una muleta, la mette sulle spalle.
Infine, i capelli. Spalle allo specchio, indossa la parrucca bianca che ha acquistato in un negozio di costumi teatrali. La sistema, scoprendosi il viso, aggiustando la calotta sulla sua grossa testa. Si volta verso lo specchio.
È perfetta, si dice, sembro lei. Deve solo star attento a non sorridere, nella settimana in cui l'aveva seguita non gliel'aveva mai visto fare, tutto al più una piega amara sul lato destro del viso.
Cammina per la stanza, riproducendo perfettamente il passo lieve della donna, il modo di mettere le mani dinanzi a sé come per difendersi.
Non può essere lei, ma solo scimmiottarla, per quanto precisamente. Fa parte del rituale che compie prima di commettere l'atto decisivo, l'omicidio. Imita la vittima, compresi gli abiti che indossava la prima volta che l'ha vista. Tutti i costumi li conserva nel grande armadio all'ingresso. Li riguarda, di tanto in tanto, li riindossa, a volte.
Non può fare a meno di piangere, in quei casi, per pietà di chi ha ucciso.
Per pietà di sé stesso, in realtà.

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