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giovedì 2 febbraio 2012

Al mio amante che torna da sua moglie, prima parte

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. Questa è la prima parte. Domani la poesia di Anne Sexton che conclude il post.

"Cara Signora Gardenia,

leggendo le sue parole dirette, forti, che possono appartenere solamente a una donna con le stesse caratteristiche, mi sono ritrovata a sorridere, in questa mattinata fredda e sgocciolante di finta pioggia.

E la ringrazio per questo.

Dialogare con lei a distanza, tramite lettere che non sonstate lettere, ma pezzi di vita, ahimè, comune, mi ha fatto vedere il mio mondo con una giusta distanza. O meglio, mi ha fatto vedere che questo tipo di mondo non fa per me.

 

Evito di uccidere le mosche, di annegare gli scarafaggi, di buttare i ragni nel water, di pestare le formiche mentre cammino, do la precedenza ai pedoni, mi alzo in autobus per far sedere la signora anziana piena di buste della spesa, mi sforzo di fare la raccolta differenziata e strappare inutilmente i fili d’erba nei giardini pubblici. Adotto a distanza bambini scuri scuri dagli occhi grandi, cerco sempre l’euro per il clochard sotto casa, raccolgo gatti abbandonati e non butto le sigarette per strada.

Sarebbe dunque paradossale voler schiacciare lei, la mia perfetta Signora Gardenia/Orchidea.

Che lei abbia trent’anni, quaranta, cinquanta, non è importante, lei è una Donna che ha se stessa, la sua intelligenza, la sua ironia, il suo modo meraviglioso di vedere le cose, la sua capacità di parlare, scrivere, senza sospiri inutili, senza bisogno di sgomitate ingombranti. Un uomo, se lei ha tutto questo, è d’appendice.

Io (la ladra), se lei ha tutto questo, e so che è così, non esisto.

Perché non sono importanti nemmeno i miei trenta, quaranta o cinquant’anni, rimango sempre intrappolata in una vita che non è mia, che ogni giorno provo a cambiare, con il terrore poi del cambiamento stesso, ritrovandomi a ripercorrere la stessa strada sbagliata ogni volta e ogni volta e ogni volta.

Un giorno, probabilmente, sarò come lei. Per ora me lo auguro solamente.

Ho trovato una poesia nelle mie letture notturne che le dedico, sperando che almeno lei possa trovare la giusta via, che io ho perso di vista da qualche tempo.

E, per tornare su di una frase che mi ha scritto a prima volta, io la sua felicità (sua, o della mia signora delle orchidee, dato che ormai per me siete la stessa persona) stranamente la voglio.

Sono sparita dalla vostra vita.

Ora è tutto nelle vostre mani.

Bisogna solamente capire se è davvero questa la vostra felicità.

Ma non mi è dato sapere.

Ci auguro tutto il bene possibile. A me, a lei, e a loro.

E spero che la sua orchidea/posacenere si sia ripresa."

 

I. P.


 

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