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martedì 28 febbraio 2012

Insetti

Il Pianeta stava morendo. Gli uomini e le donne si abbandonavano ai ricordi, oppure si cibavano dei giganteschi insetti che uscivano dalle viscere tormentate della terra. Li catturavano mentre questi cercavano di alzarsi spiegando le immense ali iridescenti, si aggrappavano alle loro zampe malferme e li trascinavano a terra, soffocando le loro teste in due, in tre, in dieci, a volte, nel febbrile abbraccio della fame.

Qualcuno sfuggiva alla loro presa, correva dapprima goffamente, poi sempre più sicuro, involontariamente scagliandoli lontano da sé, prendeva velocità, le antenne rovesciate all'indietro.

 

S'innalzava, per un attimo immobile nel cielo di zinco, e infine estaticamente solo, le ali spiegate e lente. Una serie infinita di riflessi della luce quasi cieca del sole morente inteneriva gli umani cui era sfuggita la preda.

Era davvero uno strano gioco, e quando perdevano, nel volo dell'animale ormai libero, gli umani vedevano il proprio volo perduto.

Nelle luci cangianti delle sue ali e delle mille e mille facce dei suoi occhi, ricordavano aquiloni e corse e giochi e sudore raffreddato dalla frizzante aria della domenica mattina, e aerei rombanti, ma nessun rumore veniva a distoglierli dalla visione dell'aliante vivente e per sempre salvato dalla loro fame.

Rimanevano ansanti a guardarlo, alcuni gridavano di gioia, come se, invece di tentare di fermarlo, loro stessi l'avessero spinto al volo, altri lo salutavano lentamente, con il palmo della mano destra aperto e fermo, le linee del loro destino finalmente evidenti, altri ancora si distendevano a terra, esausti e palpitanti. Lentamente il loro respiro si fermava e se ne andavano per sempre, con negli occhi il punto ondeggiante che scompariva all'orizzonte.

Con un boato un'altra fenditura si apriva nella terra sterile e grigia. Preannunciata da una voluta di fumo, un'altra enorme, indifesa testa dai meravigliosi occhi sfaccettati compariva lentamente. Gli uomini e le donne correvano verso di lei. L'insetto sembrava comprendere il pericolo e si divincolava sempre più affannosamente dalla stretta della roccia. Chissà se sarebbe riuscito a volare prima dell'arrivo degli umani.

Così, fino all'ultimo uomo, fino all'ultima donna, fino all'ultimo insetto.

 

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