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martedì 14 febbraio 2012

Bamboccione sarà lei

 Un articolo sul Repubblica.it, "La falsa leggenda dei ragazzi bamboccioni", a firma Ilvo Diamanti, prende le difese dei "bamboccioni", ossia dell'intera categoria dei giovani a cui tutti, sembra, stanno ricordando che la vita è dura, che loro non hanno voglia di far niente, che desiderano solo il posto sicuro e che non hanno aspirazioni, passioni, ma solo l'ambizione a una certezza di reddito che nessuno può dargli.

Sono, in sintesi, non più il motore del Paese ma la vera forza reazionaria che mira alla conservazione dell'esistente.

Diamanti prende le distanze da questo coro antigiovanile, forte di una serie di dati che certificano i giovani di oggi come la categoria meno protetta e più sfruttata dal dopoguerra.

 

Inoltre, e qui parlo personalmente, dove stanno questi giovani che non hanno voglia di far nulla, che non hanno passioni, che pensano soltanto a tirare avanti in qualche modo con i soldi di papà e di mamma, che si fanno raccomandare per un posto fisso?

Non c'è un equivoco? Non stiamo parlando dei loro genitori?

Sono loro che hanno studiato poco e male, che hanno espresso una classe politica, loro coetanea, che definiamo incapace per cortesia, sono loro che hanno avvitato i loro culoni alle sedie, piccole e grandi, così poco faticosamente conquistate. Sicuramente è una generalizzazione, e come tale non particolarmente precisa, ma non crediamo di indicare cose diverse da quelle che tutti abbiamo sotto gli occhi.

Quali opportunità creiamo per i giovani? 

Così, per sapere. 

Si è disposti a essere precari solo quando c'è una reale mobilità del lavoro, quando, se si viene licenziati, si viene assunti da qualche altra parte entro pochi mesi. Altrimenti si è suicidi.

Piuttosto che lamentarsi dei giovani, rievocando la passata durezza dei bei tempi andati (durezza neppure minimamente comparabile con l'attuale, ansiogena incertezza) non sarebbe meglio occuparsi di loro, fargli posto, ascoltandoli, sostenendoli?

Sono certo che ne guadagneremmo tutti. Giovani, meno giovani e vecchi.

Anche i bambini, forse.

 

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