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venerdì 3 febbraio 2012

Al mio amante che torna da sua moglie, seconda parte

 

"Al mio amante che torna da sua moglie


Lei è tutta là. 

Per te con maestria fu fusa e fu colata, 

per te forgiata fin dalla tua infanzia, 

con le tue cento biglie predilette fu costruita. 


Lei è sempre stata là, mio caro. 

Infatti è deliziosa. 

 

Fuochi d'artificio in un febbraio uggioso 

e concreta come pentola di ghisa. 


Diciamocelo, sono stata di passaggio. 

Un lusso. Una scialuppa rosso fuoco nella cala. 

Mi svolazzano i capelli dal finestrino. 

Son fumo, cozze fuori stagione. 


Lei è molto di più. Lei ti è dovuta

t'incrementa le crescite usuali e tropicali. 

Questo non è un esperimento. Lei è tutta armonia. 

S'occupa lei dei remi e degli scalmi del canotto, 


ha messo fiorellini sul davanzale a colazione, 

s'è seduta a tornire stoviglie a mezzogiorno, 

ha esposto tre bambini al plenilunio, 

tre puttini disegnati da Michelangelo, 


l'ha fatto a gambe spalancate 

nei mesi faticosi alla cappella. 

Se dai un'occhiata, i bambini sono lassù 

sospesi alla volta come delicati palloncini. 


Lei li ha anche portati a nanna dopo cena, 

e loro tutt'e tre a testa bassa, 

piccati sulle gambette, lamentosi e riluttanti, 

e la sua faccia avvampa neniando il loro 

poco sonno. 


Ti restituisco il cuore. 

Ti do libero accesso:


al fusibile che in lei rabbiosamente pulsa, 

alla cagna che in lei tramesta nella sozzura, 

e alla sua ferita sepolta 

- alla sepoltura viva della sua piccola ferita rossa - 


al pallido bagliore tremolante sotto le costole, 

al marinaio sbronzo in aspettativa nel polso 

sinistro, 

alle sue ginocchia materne, alle calze, 

alla giarrettiera - per il richiamo - 


lo strano richiamo 

quando annaspi tra braccia e poppe 

e dai uno strattone al suo nastro arancione 

rispondendo al richiamo, lo strano richiamo. 


Lei è così nuda, è unica. 

È la somma di te e dei tuoi sogni. 

Montala come un monumento, gradino per gradino

lei è solida. 


Quanto a me, io sono un acquerello. 

Mi dissolvo."


Anne Sexton

 

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