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sabato 8 ottobre 2011

Alternative

Considerare le alternative. Esistono frasi che vengono ripetute talmente spesso che perdono di significato. Questa ne è un esempio calzante.
Considerare le alternative non è un mero esercizio intellettuale. Ha a che fare con le scelte pubbliche o private che tutti siamo chiamati a fare più e più volte nell'arco della giornata.
Ma considerare le alternative non è solo un esercizio logico. Qualora diretto esclusivamente dalla razionalità è destinato al fallimento, o quantomeno a una parziale utilità. Purtroppo, le ragioni del cuore, che la ragione non conosce, hanno un peso decisivo per trovare la soluzione che più si avvicina a quella corretta.

Esempiuccio: A è sposata con B, felicemente. Hanno due splendidi bambini di sei e tre anni, un lavoro positivo ma non invadente, che permette loro di vivere in modo agiato ma non eccessivo e di coltivare i loro molteplici interessi, non sempre in comune ma neppure così lontani da renderli distanti. Hanno una buona intesa sessuale, appena appannata dagli anni trascorsi insieme. Non hanno problemi di salute, né loro né i figli. In estrema sintesi, la vita familiare di stampo medio borghese occidentale.
Ma A incontra C.

Chi è o cosa fa C è ininfluente. I due s'innamorano. Banalmente, possiamo supporre che è proprio la sicurezza della vita in comune che spinge A nelle braccia di C. Superficiale, ma abbastanza credibile. È probabile che A lo dirà a B quando la sua relazione con C sarà scoperta, o quando lei l'avrà confessata al coniuge.
Vi prego di credere che l'aver scelto una donna come motore di questa vicenda (A s'innamora di un altro, e non B, suo marito, di un'altra) è del tutto casuale. Potete invertire i protagonisti della storia e il risultato non cambia. Come sono infiniti e casuali i motivi, ammettendo che ce ne siano, che hanno scatenato l'attrazione.
Consideriamo le alternative: A può seguire il suo C e abbandonare il tepore del menage familiare per una vicenda che nessuno sa come finirà. Alternativa insensata, secondo la robusta logica della pratica umana. Danni ne conseguono inoltre a B, cui comunque A è affezionata, e agli splendidi bambini di tre e sei anni.
Oppure, A può ignorare la profondità del suo nuovo amore, restare nel rapporto preesistente, rinunziando a quello che potrebbe essere, addirittura, una nuova vita, ma evitando a tutti, lei compresa, tormenti e disagi gravissimi.
Come scegliere?
Credo che considerare le alternative significhi considerare quello di cui si dovrebbe fare a meno, non quello che si guadagnerebbe.
A è disposta a perdere B, la sua casa, la serenità nella quale crescono i suoi splendidi bambini?
Oppure, è disposta a rinunciare alle emozioni che le fa provare C, a quella sensazione di aver trovato il perfetto completamento della sua singolarità, la capacità di amare qualcun altro così, totalmente, che le sembra addirittura di non aver mai provato?
A prenderà una decisione sulla base di quello che non avrà più dopo che l'ha presa. Perché quello di cui si fa a meno è l'unica cosa che realmente esiste.
Oppure, farà una scelta avventata. Non avrà considerato le alternative. Ma non è detto che la scelta sia sbagliata.
È così, l'esistenza: più domande che risposte.

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